CHIARA, fisioterapista volontaria

“Ho smesso di lavorare la prima settimana di marzo 2020 per via dell’emergenza Covid, quindi ‘ero a casa a far nulla’ quando ho trovato su un gruppo social di fisioterapisti l’annuncio di Paolo [fondatore della Fisiotaskforce, la sua storia si trova qui] che chiedeva chi fosse disponibile a fare volontariato in una delle strutture create per ospitare i pazienti dimessi dagli ospedali ma ancora positivi”, ci ha raccontato Chiara, 29 anni, fisioterapista. “Ho dato la mia disponibilità e Paolo mi ha inviato tutte le informazioni per poter iniziare a lavorare. Poi ci siamo incontrati per una formazione sulle procedure di sicurezza e protezione (vestizioni e svestizioni, logistica eccetera)”.

“In generale, da parte dei volontari, c’era una gran voglia di dare una mano, in qualsiasi modo.”

“Ho iniziato al Bes Hotel a metà aprile: all’epoca c’erano 90 pazienti, che poi sono diminuiti man mano fino a diventare, a metà maggio, solo 8. Fortunatamente non erano pazienti ‘messi male’ come quelli delle prime settimane. Molti faticavano a respirare, tossivano spesso ed erano deboli, ma ce n’erano anche di più ‘prestanti’, così li abbiamo divisi per livello e abbiamo iniziato a lavorare con gruppi di quattro pazienti per ciascun terapista.
I pazienti non vedevano l’ora di fare fisioterapia, per potersi muovere e anche per poter parlare con qualcuno, visto che erano chiusi tutto il giorno nelle loro stanze. In generale, da parte dei volontari, c’era una gran voglia di dare una mano, in qualsiasi modo: ricordo che in quei giorni anche una signora che era in pensione si era ‘rimessa il camice’ ed era tornata a fare fisioterapia.
Quando l’esperienza si è conclusa noi colleghi ci siamo ripromessi di vederci, alla riapertura delle pizzerie, per una pizzata”.