PIETRO, educatore e artista

“Mi occupo di educazione e arte, l’arte sociale è sempre stata il focus del mio interesse: ho seguito progetti di questo tipo ad Atene e a Milano”, ci spiega Pietro, che insieme agli ospiti del centro d’accoglienza di Vedeseta da due anni produce una fanzine, Potrica (non è un termine locale ma vuol dire “rivista” in Bangla), che viene distribuita in paese e da quest’anno si potrà leggere anche a Bergamo. “Il magazine è un contenitore molto libero di testi e immagini, raccolti o prodotti dagli ospiti. Lo scopo è quello di incentivare i ragazzi a condividere e raccontarsi in libertà, senza la pressione della preparazione al colloquio con la Commissione“.

“Lo scopo è quello di incentivare i ragazzi a condividere e raccontarsi in libertà, senza la pressione della preparazione al colloquio con la Commissione.”

Quest’anno, a differenza dell’anno scorso, la produzione di Potrica coinvolge anche la scuola di italiano del centro e la biblioteca del paese. “Per creare ancora più contatto tra gli ospiti e l’esterno abbiamo pensato anche a un progetto con l’Accademia Carrara: l’idea è quella di far lavorare insieme ragazzi e studenti, con un rapporto uno a uno. Speriamo che vada in porto, perché da sempre l’obiettivo di Potrica è quello di unire comunicazione ed educazione”.